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29 novembre 2013

NEGOZIO 2.0: LA SHOPPING EXPERIENCE PASSA DA BARCODE, RFID, SOCIAL E NFC

Per chi si occupa di distribuzione, negozio 2.0 significa aver capito tutto (o quasi) della shopping experience e di tutto il corollario di tecnologie a corredo: Rfid, intelligenza delle cose (Internet of Things), Nfc, Big data e social analytics. Questo perché il consumatore oggi cerca prodotti ma anche stimoli e suggestioni capaci di portare emozioni che vanno per oltre il possesso di un bene. La paura che l’e-commerce possa soppiantare i negozi tradizionali o che lo showrooming possa cannibalizzare il piacere dell’acquisto sul punto vendita sono falsi miti: oggi il consumatore è multicanale il che significa che utilizza tutti i percorsi di acquisto possibili e immaginabili, sia on line che offline.

Acquistare oggi è un esperienza molto affine a quella del viaggiare.
Lo shopper intraprende un percorso che include tante motivazione diverse che vanno ben oltre i suoi bisogni primari. C’è la voglia di cambiare, l’andare a caccia di emozioni e di sorprese, c’è il piacere della scoperta e di una gratificazione che include il desiderio di conferma e di approvazione. I concept store sono questo: un luogo fisico dove il consumatore approda per ascoltare nuove storie in cui i brand raccontanto sè stessi. Nel negozio 2.0 la customer satisfaction viene raggiunta da un transmedia storytelling che, sfruttando la multicanalità tecnologica di smartphone, tablet, schermi interattivi, pc e dispositivi wireless, cortocircuita informazioni creando un ecosistema che vede al centro di tutto il consumatore.

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Tante tecnologie visibili e invisibili nel negozio 2.0
Di negozio 2.0 si è parlato nei giorni scorsi a Milano, in occasione della 28° edizione del Salone Franchising, con il patrocinio di Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza Brianza. Il mondo della distribuzione ha bisogno di tracciabilità delle merci ma anche di soluzioni antitaccheggio, di protezione  del brand attraverso sistemi avanzati di anticontraffazione ma anche di nuove formule di ingaggio che possano potenziare la fidelizzazione legata a nuovi servizi di pre e post vendita. Come? Attraverso un mix di tecnologie inivisibili e invisibili  che nel negozio 2.0 sono tutte rigorosamente integrate. A partire dal digital signage interattivo che prende la forma del personal shopping assistant all’ingresso, del magic mirror più sofisticato localizzato nella virtual fitting room o dello schermo touch su cui postare i propri Like attraverso una nuova piattaforma di condivisione social gestita dai retailer per coordinare le attività di servizio e di ingaggio, suscitando curiosità ed emozione in questo nuovo viaggio verso l’informazione.

Il processo di acquisto non finisce con l’acquisto
Per i retailer l’intelligenza di sistema è tutto. La  mobilità oggi fa la differenza e rappresenta una marcia in più che deve integrarsi in altre aree di competenza: smart tagging (qr code, Rfid, Nfc), casse tradizionali, Crm, back office, e-commerce. La nostra mission è supportare i retailer con una soluzione integrata di check-out intelligente e Retail Erp, Crm e Loyalty Management, che gestisce da un lato gli aspetti amministrativi di una rete di vendita (disponibilità di magazzino, riassortimento merce, performance di vendita, controllo incassi) e, dall’altro, tutte le attività mirate alla fidelizzazione del consumatore finale, tracciando il suo profilo, le sue preferenze e interazioni, sia presso gli store che online. Oggi la convergenza di tecnologie, dispositivi e approcci porta a una multicanalità nuova. La chiave dello sviluppo del negozio 2.0 è la semplicità della fruizione attraverso un set funzionale al retail.

Il negozio 2.0 è un nuovo concept tecnologico ma anche di relazione
Rientra nella logica della Internet of Things e delle smart city – ha dichiarato Renzo Ottina, amministratore delegato di H&S Custom -. La tecnologia può arricchire di nuove dimensioni digitali il prodotto fisico esposto al punto vendita, valorizzandone le caratteristiche intrinseche con componenti visive e sonore a più alto impatto emozionale, creando nuove esperienze di acquisto. Attraverso l’uso di etichette intelligenti, ad esempio, noi portiamo il cliente all’interno della sfilata, proponendogli gli abbinamenti pensati dallo stilista, semplicemente all’atto di prendere in mano un prodotto o di provare un capo in camerino. Il camerino intelligente e lo scaffale intelligente utilizzano anche la tecnologia Nfc: avvicinando un tablet o uno smartphone di nuova generazione all’etichetta, l’assistente alla vendita e il cliente hanno accesso a tutte le informazioni che riguardano quell’articolo, in modo immediato, semplice e naturale”.

Fonte: TheBizLoft

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