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30 dicembre 2013

EBAY LANCIA LO STORE FISICO MA CON PRODOTTI VIRTUALI

EBAY APRE IL SUO NEGOZIO FISICO DI SOLI 12mq, CON PRODOTTI VIRTUALI
Una scelta veramente particolare, sicuramente inusuale, quella presa dal colosso eBay nel mese di Dicembre 2013. Un esperimento che, se con risvolti positivi, potrebbe far nascere una nuova modalità di acquisto, in particolare nelle grandi città. 

Nel filmato qui sotto, realizzato da CNN, Healey Cypher responsabile Retail Innovation di eBay parla dell'apertura dello store fisico a New York. Fino ad oggi eBay era rimasta fedele al mondo virtuale ma grazie a questo esperimento, potrebbe pensare di fare importanti passi verso il mondo reale.

L'eBay store è una "via di mezzo", tra un negozio fisico e le nuove metodologie di acquisto online, infatti i clienti possono visualizzare l'immenso Catalogo prodotti (virtuale) attraverso un monitor touch, scegliere i desiderati, inserire i dati, pagare e la consegna avverrà in una sola ora.

Sì, è proprio questa l'idea "killer application" dell'esperimento "fisico" di eBay: rendere l'acquisto un'azione materiale (il cliente esce di casa e va in negozio) ma con modalità di scelta virtuale, grazie ad un totem/chiosco, presente in uno spazio di soli 12 mq.

eBay, prova la nuova strada "di mezzo", tra virtuale e reale. Un Negozio fisico ma senza i pesanti ed ingombranti problemi di logistica e stoccaggio merci.

Soluzione applicata: modalità di acquisto fisica "vecchio stile" con ausilio del mondo virtuale "on line" per portare a buon fine la scelta dei prodotti ed il pagamento.

Fonte: video CNN

20 dicembre 2013

SHOP EVOLUTION: IL NUOVO MODO DI FARE LA SPESA

Il Negozio Retail sta cambiando ed i pagamenti mobile (anche Nfc) sono sempre più POS-dipendenti. Nuovi e vecchi strumenti digitali promettono di cambiare il modo in cui perfezioneremo i nostri acquisti. Tra contactless e funzionalità supplementari delle casse, l'evoluzione delle tecnologie che vogliono facilitare l'acquisto Retail è continua.

POS e Nfc. Si contengono lo scettro, anche se in Italia sta decollando finalmente il contactless (pagamento senza contatto) attraverso smartphone o tablet, il vecchio Pos è tutt'altro che sul punto di farsi pensionare e si sta rimodellando in funzione delle nuove modalità di acquisto.

La realtà dei numeri
Partiamo dai Pos, alla fine del 2012 quelli installati in Italia erano 1.510.000, il 3,78% in più rispetto al 2011, 43 per abitante. Sempre nel 2012 sono diminuite del 4,46% il numero delle carte di credito emesse, mentre sono aumentate le carte bancomat del 5,53% (41.240.00 in circolazione) e del 32,39% le carte prepagate ricaricabili (arrivate a 18.800.000 incluse le Postepay). Ma il dato più significativo è quello del numero di transazioni di pagamento elettroniche: 1.890 milioni nel 2012 (+9,37% rispetto al 2011), equivalente a 4 operazioni al giorno per ogni Pos installato. Un numero basso rispetto alle 25 della Gran Bretagna o le 15 della Francia. 

Il mercato europeo è orientato sempre più alla mobilità
Datalogic ADC (produttore mondiale di dispositivi mobile di identificazione automatica, con sede a Bologna) è sempre più  concentrata a soluzioni digitali per il mondo Retail, offrendo una gamma completa di dispositivi per il punto cassa e per il self-scanning fino ad operazioni di front e back-office (ovvero ricezione e smistamento merci, riempimento e riordino scaffali e inventario). 

"I nostri più recenti dispositivi - conferma Emanuela Iapelli, VP Solutions Sales Europe di Datalogic ADC - sono basati sulla tecnologia di lettura digitale Imaging che consente di leggere codici 1D e 2D come i Qrcode, in modalità omnidirezionale. Tra questi, da segnalare il nuovissimo Magellan 9800i, lo scanner da banco in grado di leggere rapidamente i codici in qualsiasi orientamento e anche direttamente dagli schermi di smartphone, tablet, ecc".

Quali sono le soluzioni più innovative e quali le evoluzioni per il futuro?
"Il mercato europeo - afferma Emanuela Iapelli - è sempre più orientato alla mobilità. In tale direzione abbiamo pensato al Pod Joya, che, legato al software Shopevolution 6.0, rappresenta uno dei dispositivi più innovativi per il self-shopping. Joya oltre a consentire la creazione della lista-spesa permette al consumatore di accedere a una serie di messaggi personali o promozioni generate direttamente dal punto vendita".

Inoltre, Datalogic ADC ha già creato un punto-cassa automatico innovativo, si chiama Jade, grazie al quale il cliente riesce a compiere l'operazione di checkout (lettura prodotti) sul nastro in modo automatico e self-service. "Abbiamo concluso accordi con i più importanti retailer internazionali della GDO - continua Emanuela Iapelli con Pac 2000A per gli scanner barcode, con Coop Estense e Conad Centro Nord per l'installazione dei terminali Joya".

Fonte: Retail&Food - dicembre 2013

19 dicembre 2013

CASO DI SUCCESSO: CONAD, SELF-SHOPPING CON JOYA (Datalogic)

Conad Centro Nord è uno tra i più importanti Retailer in Italia, con oltre 230 punti vendita suddivisi tra le insegne Conad Superstore, Conad, Conad City, Margherita Conad. Tra i vari punti vendita aderenti al consorzio, c’è quello del centro commerciale Le Querce di Reggio Emilia, grande polo d'attrazione per la sua posizione strategica e la varietà dell’offerta, e il primo ad avere installato soluzioni Datalogic per attività di self-shopping.

La sfida
L’esigenza di smaltire le lunghe code d'attesa alle casse è uno dei principali obiettivi della maggior parte dei supermercati. Per porre rimedio a questa situazione, oltre che per confermare una costante attenzione alla tecnologia e al servizio del cliente,  Conad Centro Nord ha optato per una soluzione tecnologica innovativa, che possa venire incontro alle esigenze del negozio e piacere ai consumatori.

La soluzione
Conad Centro Nord ha scelto Datalogic come fornitore unico per la soluzione di self-scanning e Shopevolution. Oggi, il device utilizzato è il nuovo Joya pod con middleware Shopevolution, comprensivo di pacchetto mass marketing, che mira ad arricchire il servizio offerto ai consumatori, garantendo un dialogo personalizzato tra retailer e acquirente. Tramite la lettura della carta fedeltà i clienti possono cominciare ad usare il pod Joya, scansionare i prodotti che intendono acquistare, metterli in una borsa nel carrello e andare direttamente a fare il checkout. Il tempo di attesa è minimo perché non è più necessario passare i prodotti in cassa per poi rimetterli nei sacchetti. Al cliente basta semplicemente dare il pod Joya all’operatore di cassa e procedere con il pagamento di quanto indicato sul terminale.

Il Joya permette inoltre di ricordare le abitudini di acquisto del consumatore, per proporgli di volta in volta ciò che gli occorre o creare una “promotion list” di prodotti in offerta che possono maggiormente interessarlo. In poche parole, al cliente viene offerto solo quello che realmente vuole.

I risultati
Una grande novità, che quando fu installata per la prima volta, si dimostrò fin da subito una scelta vincente, testimoniata da un incremento del 10% delle vendite e del 15% del fatturati del punto vendita. Il successo è dato dalla novità, dall'unicità del servizio, dalla facilità di utilizzo del device, percepito come uno strumento davvero utile e comodo da usare. Con questa soluzione i clienti possono fare la spesa con tutta calma, controllare il totale degli acquisti direttamente sul display, muoversi in libertà all'interno del punto di vendita per scoprire e provare nuovi prodotti e promozioni dedicate.
Inoltre, grazie al middleware Shopevolution 6.0 Conad Centro Nord è riuscita ad attivare il servizio mobile shopping. I consumatori che posseggono uno smartphone possono fare la spesa in completa libertà e scegliere di passare dal proprio device portatile al Joya in qualunque momento, senza perdere i dati della spesa in corso.

"La soluzione proposta da Datalogic, con Joya e Shopevolution 6.0, ci ha garantito un successo immediato presso i nostri clienti ed ha rafforzato un rapporto di partnership che si è protratto e sviluppato nel corso di 11 anni” ha commentato Luca Genitoni, direttore Vendite e Logistica di Conad Centro Nord.  “La fiducia riposta in Datalogic, azienda italiana con forte propensione all’innovazione e capacità di capire i trend di mercato futuri, ci ha permesso di usufruire di una soluzione, il Self-Shopping, che ci è subito piaciuta e ha portato risultati immediati in termini di ritorno degli investimenti."



16 dicembre 2013

TECNOLOGIA INDOSSABILE, OCCHIALI, VESTITI, ANELLI CON NFC PER I PAGAMENTI

Tecnologia indossabile. L’Internet of Things è intorno a noi. Dagli occhiali di Google con foto e video, ai vestiti intelligenti (ad esempio caschi, stivali o giacche dotate di Gps, tag Rfid e sensori per la geolocalizzazione di emergenza). Scarpe parlanti e gioielli con il chip. Gli ultimi arrivati, sono gli "anelli con Nfc", vere e proprie carte di credito intelligenti che abilitano al pagamento, allo sblocco del cellulare, all'accesso con password, ecc. L’informatica ci pervade, ci ha reso la vita più comoda ma adesso si tramuta in elemento di lusso e in status symbol.

Nfc and RFid rings for payments

Gli orologi intelligenti sono stati i primi, poi siamo passati agli occhiali (made in Google). Si stima che questo ultimo anno si siano venduti 1.2 milioni di smartwatch, generando 370 milioni di dollari di fatturato.

Gli ultimi arrivati sono gli smart-rings, anelli intelligenti, che trasformano il gioiello in una chiave di servizio grazie a chip Rfid integrati. Il primo esempio è stata la Oyster Card, la tessera per i mezzi pubblici in Inghilterra, diventata un accessorio fashion-tech a forma di anello, sviluppando servizi di pagamento che nelle smart city strizzano l’occhio alla moda.

Inoltre, esistono gli anelli proposti da Smarty che ti consentono di visualizzare ciò che succede a email, sms e via dicendo tramite un microdisplay che circonda il dito. Tra le tecnologie indossabili a forma di anello un altro esempio è quello sponsorizzato da Kickstarter e utilizzato come sistema di gestione degli accessi. L’anello è la chiave che contiene le informazioni necessarie a identificare il possessore per sbloccare la serratura intelligente od accedere ad aree protette. L’anello dispone di due differenti bande compatibili con Nfc, che possono contenere informazioni diverse: ad esempio dati che possono essere trattati in pubblico, e dati che si vuole mantenere più privati.


Nell'immagine qui accanto, si vede come l'anello Nfc possa essere utilizzato come chiave di accesso (sicurezza ulteriore a chiavi o allarmi tradizionali). Questa tecnologia potrebbe sostituire in poco tempo le diverse tipologie di accesso o registrazione d'entrata dei dipendenti, fatte usualmente attraverso id-card o portachiavi-rfid. L'anello può diventare un elemento di lusso ed appartenenza ad un gruppo o un'azienda, lo si porta sempre con sé ed al momento opportuno lo si utilizza per il pagamento, per sbloccare il nostro cellulare, per entrare in casa o accedere ad aree protette dell'azienda di cui si fa parte.

Fonte: TheBizLoft leggi l'articolo

13 dicembre 2013

PAGAMENTI VIA NFC E APP: TIM E VODAFONE, LE BANCHE SONO PRONTE

PAGAMENTI CONTACTLESS (senza contatto, a distanza)
Se ne parla da molto tempo, fina da quando sono apparsi i primi dispositivi Nfc (near field communication = comunicazione di prossimità). Adesso, sembra proprio che anche l'Italia sia pronta a questo passaggio al futuro: da un lato Telecom si accorda con Visa, dall’altro Vodafone con Intesa San Paolo. L’obiettivo? Favorire la richiesta dei servizi Nfc via smartphone con target di milioni di clienti. Già da tempo in Asia, USA ed Europa si utilizza questa tecnologia per advertising e pagamenti, in Italia iniziamo adesso.

Nfc: senza contatto e portafoglio elettronico (mobile wallet)
Italia, al primo posto in Europa nelle vendite di smartphone, ma agli ultimi posti nell'uso dei pagamenti elettronici. L’87% degli italiani preferisce usare il contante! Ma quell’Nfc integrato nel telefonino potrebbe invertire la tendenza. Gli italiani amano il telefonino. Inoltre, adesso la differenza la faranno le "Telco", finalmente allineate in una strategia di squadra con i gruppi bancari.

Tim e Visa insieme
Prima di tutto, smartphone Nfc significa un target enorme di clienti da servire (si parla nel 2014 di 14 milioni di cellulari Nfc base), ecco il motivo per cui Telecom Italia e Visa Europe hanno annunciato un accordo per spingere il sistema dei pagamenti contactless finalizzato per ora a importi fino a 25 euro senza pin (per importi superiori con il Pin). L’accordo prevede che i servizi di mobile payment di Visa Europe saranno offerti al portafoglio di oltre 31 milioni di clienti Tim. Per aggiungere un moltiplicatore Tim provvederà a installare terminali Nfc nei propri punti vendita dislocati in Italia. La carta Visa cobrandizzata Tim e realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo, sarà disponibile nel 2014 ai clienti Tim dotati smartphone Nfc ed è sviluppata con gli stessi standard di sicurezza che caratterizzano i pagamenti Visa contactless.

Vodafone e Intesa San Paolo scelgono la App
Intesa Sanpaolo è in accordo anche con Vodafone. Il target rimane il consumatore con smartphone, ma questa volta il servizio si concentra su una app per cellulari intelligenti e tablet che consentirà pagamenti contactless funzionando tramite un Pos che si collega a smartphone e tablet in modalità bluetooth. Il pos mobile Move and Pay Business è un piccolo lettore certificato ai massimi livelli di sicurezza da Visa, MasterCard e Consorzio Bancomat. Dopo aver scaricato gratuitamente un’applicazione Android oppure iOs, consente di ricevere pagamenti in pochi passaggi, esattamente come gli apparecchi Pos presenti nei negozi. L’obbiettivo è riuscire a coinvolgere almeno un milione di partite Iva che ancora non hanno un Pos per un ammontare delle transazioni stimato nell’ordine dei 90 miliardi di euro. 
Inolte, alla sua strategia Vodafone aggiunge il progetto "wallet Nfc", già lanciato in Spagna sarà disponibile in Germania a metà dicembre e nel corso del 2014 verrà esteso a Olanda e Italia. Alla base dello sviluppo vi è GlobalPlatform, standard aperto che semplificherà i pagamenti contactless non soltanto per le transazioni bancarie ma per tutte le realtà della distribuzione e per i trasporti.


Fonte: TheBizLoft

12 dicembre 2013

CUSTOMER CARE E SOCIAL: IL TEMPISMO E TUTTO!

La Customer Service al tempo dei Social Media, cosa cambia, cosa rimane fondamentale. Il tempismo è tutto!

Viviamo in un mondo "always on", sempre acceso. Le persone acquistano, ma soprattutto parlano/chattano con i brand in qualsiasi momento e con qualsiasi mezzo (video, foto, post) e i brand devono essere pronti a rispondere. Gestire l’assistenza clienti nell’era dei social media diventa ancora più complesso. Perché? Perché il commento del cliente può arrivare a qualsiasi orario. Un post su un Blog, un twit, una foto su Instagram. L'azienda dovrebbe osservare 24 ore su 24 e saper monitorare: web, social media e comunicazione classica. Prima (forse) era più semplice: il cliente si rammaricava del prodotto verbalmente in negozio, via posta o telefonando in azienda. Adesso ti colpisce con un post ironico condiviso tra decine di amici… e questo fa più male! Soprattutto circola di più ed è inarrestabile (effetto virale).

Sui social media l'utente esige una risposta pressoché immediata, non vuole ricevere risposta ad un tweet il giorno dopo. Se si trova all'aeroporto e la rete wifi tanto pubblicizzata non funziona, desidera che gli venga risposto al suo tweet in pochi minuti dandogli una risposta, del tipo: ci scusiamo per il temporaneo disservizio, se non riesce ad accedere alla nostra rete wifi può navigare gratuitamente cliccando qui >>. Questo è realmente accaduto, presso un noto Aeroporto italiano.
Senza risposta ad un tweet o un messaggio su Facebook, il cliente si sente ignorato e non c’è modo di sapere come possa reagire. Può diventare una trottola impazzita, che condivide il suo nervosismo su tutta la rete.

Come è possibile rispondere velocemente e in maniera soddisfacente e gentile? 
Innanzitutto, bisogna affidarsi ad uno staff competente, in grado di delineare e seguire una strategia ben precisa, applicabile ai casi più disparati. Queste persone parlano a nome dell’azienda. E con l’entrata in gioco dei social network le loro risposte sono pubbliche, leggibili non solo dal diretto interessato, ma da tutti coloro che seguono il brand. A chi affidare questo compito? Al primo che capita? Ad uno stagista? Assolutamente no! Servono persone con esperienza e mentalità aziendale, con conoscenza dei prodotti e tendenzialmente molto gentili.

La Customer Care rimane tutt'oggi, al tempo dei social media, simile a prima, con alcuni elementi prioritari:
1) tempismo (fattore strategico)
2) gentilezza
3) professionalità, conoscenza servizi e prodotti

6 dicembre 2013

LA DIFFERENZA TRA NFC E RFID, IN 1 MINUTO

CHE DIFFERENZA C'E' TRA NFC E RFID?
Il termine RFid sono anni che lo sentiamo e lo utilizziamo, anche nella vita quotidiana (card di accesso a lavoro, tag antitaccheggio del negozio di moda, ecc.) ma da poco abbiamo iniziato a sentir parlare di NFC (Near Field Communication), sono usciti anche i nuovi smartphone con NFC (Samsung).Near Fiel Communication, in italiano letteralmente Comunicazione di prossimità è una tecnologia che fornisce connettività wireless (senza fili) bidirezionale a corto raggio (fino a un massimo di 10 cm). È stata sviluppata congiuntamente da Philips, LG, Sony e Nokia.

La tecnologia NFC si è evoluta da una combinazione dell'RFid (Identificazione a Radio Frequenza) e di altre tecnologie di connettività. Contrariamente ai più semplici dispositivi RFid, l'NFC consente una comunicazione bidirezionale: quando due apparecchi NFC (lo initiator e il target) vengono accostati entro un raggio di 4cm, viene creata una rete peer-to-peer tra i due ed entrambi possono inviare e ricevere informazioni.


La tecnologia NFC opera alla frequenza di 13,56 MHz e può raggiungere una velocità di trasmissione massima di 424 Kbit/s.

L'NFC può essere realizzato direttamente tramite un chip integrato oppure tramite l'uso di una speciale scheda esterna che sfrutta le porte delle schede SD o micro SD.

Nel video, la Dott.ssa Alice Moroni, Responsabile Progetti NFC, CATTID Università Sapienza, spiega come l'NFC in realtà sia una sottocategoria delle soluzioni RFid.

LOGISTICA INTEGRATA: A COSA SERVE?

LOGISTICA VS. LOGISTICA INTEGRATA
Sentiamo spesso parlare di Logistica, un pò meno di Logistica Integrata. Vediamo questo interessante video in cui il Prof. Antonio Rizzi, ordinario presso l’Università degli Studi di Parma dal 2005. È docente di Logistica Industriale e di Supply Chain Management presso la Facoltà di Ingegneria.


Che cos’è la logistica integrata e a cosa serve? La logistica integrata è un modo di intendere le attività logistico-organizzative aziendali ma se separate l'una dall'altra, analizzate e ottimizzate possono creare un sistema logistico maggiormente concorrenziale: minor costo, maggiori servizi.

Eravamo abituati al termine classico di "logistica" come l’insieme delle attività che portano il prodotto dal fornitore fino al consumatore finale, connesse con lo stoccaggio, con la trasformazione, con il trasporto, con la gestione delle scorte e anche con la gestione delle informazioni, se vogliamo. Queste attività, disgiunte l'una dall'altra, possono essere gestite seguendo il modello della "logistica integrata", riconoscendo che il modo in cui vengono coordinate fra di loro ha un’influenza sul risultato finale. Il risultato finale è la capacità del sistema di far arrivare il prodotto al consumatore finale al minor costo possibile.

Oggi sempre di più, con dei consumatori mutevoli in termini di esigenze e con mercati globali, riuscire a gestire quest’attività in un’ottica appunto di logistica integrata è sempre più importante per garantire prezzo e servizio.