Alfacod

14 gennaio 2013

Logisticamente.it: identificazione automatica e mobile computing

Giorgio Solferini intervistato da Logisticamente per un articolo dal titolo "Identificazione Automatica e Mobile Computing", dalla tecnologia RFid all'uso dell'Identificazione in ambiti non prettamente produttivi.

Quali sono i settori che utilizzano maggiormente l'RFid, e quali le criticità che ne disincentivano l'utilizzo?
Giorgio Solferini risponde: "Nella maggior parte dei casi, non si può vivere solo di RFID. Infatti, solo in particolari situazioni viene utilizzato questo sistema, mentre per la maggior parte delle aziende, la tecnologia RFID non soddisfa per esigenze economicheIl mercato non è così ricettivo come lo si immaginava. L'aspettativa era altissima, e tale aspettativa era dovuta al modo tropposuperficiale col quale questa tecnologia era stata presentata".

Ancora Solferini: "Chi vendeva ha dato ai possibili fruitori delle speranze troppo elevate, senza tener adeguatamente conto delle problematiche economiche e pratiche. Si è così diffusa l'idea che si potesse risolvere tutto senza limiti, quando invece l'RFID ha dellecriticità applicative. Tali criticità riguardano in primis un limite economico, giacché l'RFID è una tecnologia più costosa del barcode; poidi sviluppo tecnologico, nel quale il barcode è avanti anni luce. Pertanto, solo pochi ambienti produttivi hanno interesse nello scegliere la tecnologia RFID: prima fra tutte il mondo del fashion, nel quale l'RFID consente ad esempio di fare inventari in pochissimo tempo, con una riduzione in termini di tempistica nettamente significativa, rispetto alla lettura del barcode o di altre tecnologie. In questo caso l'RFID ha risposto bene all'esigenza di concentrare in tempi stretti operazioni come quella dell'inventario, sfruttando il vantaggio di poter leggere tante referenze in un colpo solo".

Identificazione Automatica e Reverse Logistics: quale ruolo gioca l'Identificazione Automatica nella gestione della Reverse Logistics, alla luce di specifiche normative, ad esempio il recupero dei RAEE,e specifiche esigenze, ad esempio il sistema di tracciabilità dei rifiuti o la raccolta differenziata nelle città?
Alcune esperienze le abbiamo fatte ad esempio nella raccolta differenziata. Questi tipi di applicazioni non hanno nulla di marcatamente caratteristico, perché sono simili a tutti i processi di identificazione di merci. I sistemi di Identificazione Automatica sono solitamente utilizzati nella produzione e nella movimentazione delle merci "nobili". Ripeto, si tratta dei medesimi processiOggi non è inusuale trovare chi raccoglie i rifiuti dotato di un terminale portatile. La novità sta solo nel vedere l'utilizzo di tecnologia in questo campo applicativo. Le tecnologie del barcode e dell'RFID vengono applicate nei sacchetti dei rifiuti. L'RFID comporta costi maggiori.

L'esigenza di 'fare cultura' su uno specifico tema implica avere constatato che, come spesso accade, la soluzione non sta nella tecnologia, ma in come questa viene implementata. Quali sono le resistenze maggiori che avete riscontrato nei confronti di un approccio ai processi che prevede l'utilizzo di tecnologie per l'identificazione automatica?
Solferini: "Credo che oggi resistenze non ci siano più. ALFACOD è nata quando il barcode era ancora una novità, per molti rappresentava un'incognita. Oggi invece le tecnologie sono talmente pervasive, che ormai lo stesso consumatore le usa: l'iphone che legge i codici bidimensionali, ecc. Ormai non ci sono più remore. Siamo tutti predisposti. Logicamente c'è chi capisce o chi fa fatica a capire il beneficio di questo investimento; chi ci arriva e ha maggiore disponibilità economica o chi ci arriva e ha meno disponibilità economica".

Resta il fatto che chi non adotta queste tecnologie si potrebbe sentire comunque inadeguato. Altro concetto è fare cultura: perché la cultura sulle tecnologie dell'Identificazione Automatica non è scritta sui libri e non se ne parla nelle scuole. Le aziende possono avere informazioni quando entrano in relazione con chi propone queste tecnologie, spesso tutto è condizionato dalle competenze e dalla preparazione di chi propone queste tecnologie.

Nel 2008 abbiamo deciso di fare la nostra piccola parte. Abbiamo fondato l'Accademia Italiana dell'AIDC, che si propone di fare culturasulle tecnologie, sulle applicazioni, sui prodotti che riguardano il mondo dell'identificazione automatica. A oggi abbiamo già organizzato80 eventi, con una partecipazione di oltre 1000 persone, senza contare chi può consultare i filmati e il materiale messi a disposizione degli utenti. Abbiamo adibito nella nostra azienda una sala per l'Accademia per fare meeting. Abbiamo un fitto programma anche per il2013: un'importante appuntamento sarà il 24 gennaio, con un evento che riguarda l'argomento dell'anticontraffazione, "Evento: Il mio nome è nessuno" al quale interverranno referenti autorevoli quali: Avv. Daniela Mainini (Consiglio Nazionale Anticontraffazione CNAC, Ministero dello Sviluppo Economico), il Sig. Franco D'Alfonso (Assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo del Comune di Milano), la Guardia di Finanza e il Corpo Carabinieri del N.A.S. di Milano nella persona del Comandante Paolo Belgi. 

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