Alfacod

17 gennaio 2013

Apre il negozio 3.0: la tecnologia il miglior alleato

Negozi intelligenti in grado non solo di rilevare il footfall (rilevatore di traffico pedonale di centri commerciali), ma anche di identificare il potenziale cliente in base al sesso e ai caratteri sommatici; capaci persino di comunicare con il cliente stesso grazie a chioschi, panelli digitali oppure via bluetooth attraverso messaggi promozionali sullo smartphone. Anche la vetrina sarà intelligente e retroattiva, potendo modellarsi sui gusti dei passanti e smaterializzarsi approdando sul web in social network, siti internet e applicazioni. Il magazzino sarà reso dinamico in quanto in grado di comunicare all'azienda e all'acquirente la disponibilità di prodotto in tempo reale. Il tutto convergerà su sistemi di pagamenti veloci, dove il contante verrà toccato solo dal cliente che lo inserirà in apposite macchine, o scomparirà in carte con la tecnologia contactless o nei telefonini. Il tema della multicanalità che si evolve in cross-canalità, o omnicanalità, è al centro di numerosi studi, come dimostra molti recenti pubblicazioni sulla ricerca CrossCanalità. 
Alcuni di questi scenari sono già realtà, soprattutto all'estero, altri prenderanno il via dal prossimo anno e mediamente tutti si diffonderanno sempre di più nei prossimi cinque anni. Ovviamente ogni novità dovrà fare i conti con la burocrazia e, in particolare, con il diritto alla privacy. Altra barriera: occorrerà investire cospicue risorse economiche  per implementare le infrastrutture tecnologiche, ma per questo gli stessi produttori sono in grado di elaborare modelli di sviluppo che prevedono ritorni sugli investimenti calcolati sull'effetivo numeri di transazioni. 
Generalmente mai sopra i 60 mesi. Restando con i piedi per terra, abbiamo incentrato l'analisi del mercato digitale sui sistemi e sulle tecnologie di pagamento presenti ad oggi, o metaforicamente da domani, nei listini dei più importanti produttori e specialisti al mondo, di It.

L'IT SUPERA IL MILIARDO DI EURO
Recentemente uno studio di Gartner ha individuato in oltre un miliardo di euro il valore del mercato dell'Information Tecnology per il commercio al dettaglio in Italia nel 2011, con un outlook di crescita costante sino al 2015 che dovrebbe portare la voce It Spending in retail/wholesale trade a quota 1,125 miliardi di euro. Non male se pensiamo a un comparto relativamente giovane, che ha spitno sull'acceleratore solo negli ultimi anni.
Tutto questo è stato reso possibile, tra le varie cose, dalla costituzione qualche anno fa di un Area Unica di Pagamenti in Euro (SEPA) e dall'approvazione della Direttiva Europea sui servizi di pagamento (PSD), che, come cita un comunicato dell'Abi datato 2008, "consente l'ingresso nel mercato dei pagamenti di nuovi operatori ed intermediari diversi dalle banche". Sintetizzando questo ha permesso un rapporto diretto tra i retailer e i produttori/distributori di tecnologie, e in particolare della tecnologia Pos. Come immediata conseguenza i retailer hanno acquisito maggiore forza contrattuale nei confronti delle banche, potendo comparare separatamente il device dal fornitore e scegliere l'istituto di credito più conveniente, mentre gli sviluppatori di tecnologia hanno ricevuto un forte input nell'investire sulla ricerca di nuove soluzioni che ottimizzasserò i metodi di pagamento e la gestione del back office. Da allora lo sviluppo informatico è stato impressionante, aprendo scenari di multi-canalità e cross-canalità. Ad aproffitarne sono state subito le grande catene, di food ma non solo, che hanno presto iniziato a investire in modalità acquisto o, più recententemente, con contratti di noleggio. Quest'ultimi, preferiti per le soluzioni pilota o dai follower con minore budget, permettono di stipulare contratti non solo di manutenzione ma anche di aggiornamento. 
Tuttavia il consumatore, sopratutto italiano, si è dimostrato più lento nel modificare la modalità di pagamento, restando ancora ancorato all'utilizzo del contante. In questo processo la crisi economica ha influito negativamente, anche se le recenti normative del Governo Italiano in tema di pagamenti elettronici superiori a determinati importi, hanno tracciato definitivamente la rotta.

LE SOLUZIONI
Partendo dal presupposto che questo mercato verte attorno alla tecnologia dei Pos, ad oggi le soluzioni si concentrano prettamente in due ambiti: il pagamento in contanti e quelloelettronico. Con il primo ancora ampiamente radicato, la direzione degli sviluppatori è quella di fornire aparecchaiture dotate di tecnologia recycling, in grado di ottimizzare e abbatttere il lavoro di back office, e quindi di sgravare i retailer dall'impiego di forza lavoro nella gestione del contante. Statistiche bancarie indicano nella percentuale dell'8%, la perdita di valore del contante nella gestione dello stesso. Tra le voci di risparmio c'è quella del conteggio del denaro, che nei sistemi tradizionali si può ripetere sino a 10 volte prima del versamento sul conto corrente, e della sicurezza, oltre alla neccessità di immobilizzare meno soldi nle fondo cassa. 

Le tecnologie di recycling a ciclo completo permettono addirittura ai gestori di punti vendita in centri commerciali di versare il contante, presente all'interno del cassetto, direttamente al punto Atm compreso nello stesso shopping center, con immediato accredito sul conto corrente.
Il pagamento elettronico, diffuso a macchia di leopardo con punte nelle città del nord Italia e pichi negativi nei terriotri del nord est e nelle aree montuose e rurali del Meridione, va nella direzione del contactless e in particolare dei suppporti Mobile. Attualmente esistono diverse soluzioni, dal Qr Code alla tecnologia Nfc. La prima, non neccessitando di particolari hardware, dovrebbe prendere piede più velocemente.

La seconda, al centro di numerosi convegni, vede impegnati produttori di smartphone, comapgnie telefoniche e istitui di credito. I primi risultati dovremo vederli a partire dal 2013. Al momento la tecnologia contactless è disponibile nelle ultime soluzioni hardware lanciate dai produttori e permette di pagare con carte di credito predisposte. Queste sono già in distribuzione nelle banche. Motori di tale processo sono stati i circuiti internazionali, MasterCard in primis. Il pagamento in mobolità permette anche ai retailer, soprattuto a quelli non food, di predisporre all'interno del punto vendita un servizio di accompagnamento e guida all'acquisto. In questo caso il commesso dotato di tablet, con caricati i software interni dell'insegna, e di Pos portatile, può fisicamente prestare maggiore attenzione, al consumatore, non solo all'interno del punto vendita ma potenzialmente anche all'esterno.
Altro tema centrale è quello del punto cassa, che vede lo sviluppo di soluzioni in grado di pasare in pochi secondi dalla modalità assitista a quella self-service. La flessibilità di utilizzo di queste postazionipermette di ottimizzare la barriera cassa in base agli effettivi flussi di consumatori, dando un sensibile risparmio al retailer in termini di costo e gestione del personale e un vantaggio al consumatore che si vede ridotto il tempo di attesa. Aspetto particolarmente odiato.


Concludiamo la nostra carrelata con la presentazione dei chioschi multimediali all'interno o in prossimità del punto vendita. Questi permettono al cliente di osservare il catalogo dell'insegna, e quindi di vedere anche i prodotti non presenti fisicamentei in negozio, ma di usufruire di servizi a valore aggiunto come il pagamento di bollette o di ricariche telefoniche.

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